Voglio vivere il Carnevale da protagonista
Come ci si veste per tirare le arance al Carnevale di Ivrea durante i tre giorni di battaglia?
Per il tiro delle arance gli Aranceri della Morte indossano la divisa composta da casacca nera con teschio bianco sulla schiena e pantaloni rossi.
Il costo della divisa è di 75 euro e può essere acquistata in sede.
Cosa è meglio indossare sotto la divisa?
Abbigliamento:
- Vestiti che non temi di sporcare: Le arance macchiano! Scegli abiti vecchi o facili da lavare, come jeans, magliette.
- Giacca leggera e impermeabile: Ti proteggerà dall’eventuale pioggia e al termine del tiro ti eviterà di prendere freddo se sarai sudato.
- Calzature comode e antiscivolo: Avrai bisogno di scarpe che ti permettano di muoverti agilmente e che aderiscano bene al terreno, soprattutto se è bagnato. Consigliata suola in Vibram.
Consigli aggiuntivi:
- Strati: Vestiti a cipolla, in modo da poterti adattare alle variazioni di temperatura.
- Zaino: Potresti aver bisogno di un piccolo zaino per portare con te l’acqua, un cambio di maglietta e altri oggetti personali.
Cosa evitare:
- Abiti costosi o delicati: Rischi di rovinarli.
- Non indossare gioielli, anelli ne orologi preziosi: Rischi di perderli o ferire chi ti sta vicino.
- Scarpe con tacco o infradito: Sono pericolose e scomode.
- Occhiali di vetro: Potrebbero rompersi e ferirti.
Tutti possono partecipare alla battaglia delle arance oppure solo gli abitanti di Ivrea?
In piazza, sotto al carro, non c’è distinzione di comune di residenza, credo religioso, nazionalità di nascita, genere sessuale. L’importante è condividere con lealtà e fratellanza l’evento unico al mondo che ogni anno va in scena.
Come posso iscrivermi alla battaglia delle arance?
Le iscrizioni per gli Aranceri della Morte si effettuano in sede il martedì e il venerdì dalle 21.30, muniti di un documento di identità (anche una copia cartacea è accettata). Il termine ultimo per le iscrizioni è fissato a Sabato 15/02/25.
I minori devono essere accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci.
Se abiti lontano da Ivrea e non puoi proprio venire in sede a iscriverti, contatta i numeri di telefono in fondo alla pagina e cercheremo di trovare la soluzione più adatta.
Visita la pagina Iscrizioni per conoscere tutti i dettagli.
Quanto costa l'iscrizione alla battaglia delle arance?
Il costo dell’iscrizione per partecipare come arancere della Morte alla battaglia delle arance varia in base all’età; indicativamente da 20 euro per i più piccoli, fino a 110 euro per gli adulti.
Con l’iscrizione viene rilasciato:
- il foulard dell’anno da portare al collo tutti i giorni di Carnevale (dal Sabato sera della sfilata al Martedì Grasso),
- la toppa che identifica l’iscritto,
- la tessera associativa alla squadra
- alcuni gadgets.
Visita la pagina Iscrizioni per conoscere tutti i dettagli.
Quali sono gli eventi principali per un arancere e quanto dura la battaglia delle arance?
La battaglia delle arance si effettua per tre giorni: la domenica, il lunedì e il martedì. La battaglia inizia verso le 14.00 e prosegue fino alle 17.30 circa.
Il sabato sera c’è la sfilata degli aranceri, è un evento molto intenso e un po’ pazzo dove si canta, si balla, si mangia, si beve e si festeggia la Vita.
Come si svolge la battaglia?
- Carri in movimento: I carri da getto, trainati da cavalli, attraversano le piazze e tirano le arance agli aranceri a piedi che a loro volta cercano di colpirli con le loro arance. Mediamente un carro da getto impiega circa 5/8 minuti ad attraversare una piazza, nel suo turno di battaglia. I carri si susseguono con l’ingresso nelle piazze ogni 5 minuti circa.
- Aranceri a piedi: ogni squadra staziona nella propria piazza di tiro. Gli Aranceri della Morte hanno come zona di tiro Piazza di Città, la piazza principale)
- Strategia e agilità: Sia gli aranceri a piedi che quelli sui carri utilizzano diverse strategie per colpire gli avversari e difendersi. Con un po’ di esperienza imparerai quando è il momento per lanciare e quando per schivare le arance tirate dal carro.
- Atmosfera festosa: La battaglia è accompagnata da musica, cori e un’atmosfera di grande entusiasmo. E’ un duello cavalleresco in cui al termine gli aranceri a piedi riconoscono il valore di quelli sui carri e viceversa dopo essersele tirate senza esclusione di colpi. La battaglia è normata da regole non scritte ispirate al rispetto reciproco e alla tutela della salute dei cavalli.
E' necessario indossare qualche protezione particolare per partecipare come arancere a piedi?
I tiratori a piedi non hanno nessuna protezione ne riparo. Al termine dei tre giorni di battaglia i lividi sul volto sono un vanto per gli aranceri che hanno dato il massimo, dimostrato il loro ardore e condiviso momenti unici insieme ai loro fratellini di piazza.
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Qual è l'origine della Battaglia delle Arance?
L’origine della Battaglia delle Arance è avvolta da un alone di mistero e leggende, rendendo ancora più affascinante questa tradizione secolare.
Le origini più accreditate si legano a due filoni principali:
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Il filone popolare:
- La rivolta popolare: La leggenda più diffusa narra di una rivolta popolare contro un tiranno, simbolo di oppressione. La battaglia delle arance rappresenterebbe simbolicamente questa rivolta, con gli aranceri a piedi che incarnano il popolo e i carri che simboleggiano il potere oppressivo.
- La figura di Violetta: Legata alla rivolta, la figura di Violetta, una giovane figlia di un mugnaio, è considerata un’eroina. Leggenda narra che abbia ucciso il tiranno, dando il via alla rivolta.
- I fagioli come precursori: Prima delle arance, si narra che venissero lanciati fagioli, simbolo di disprezzo verso il potere costituito.
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Il filone più recente:
- Un gioco cortese: Nel XIX secolo, la battaglia si trasforma in un gioco cortese, dove giovani di famiglie benestanti lanciavano arance dai balconi ad altri ragazzi per le vie del centro.
- Un’evoluzione nel tempo: L’usanza di lanciare arance si diffuse rapidamente, diventando un elemento centrale della festa.
Perché le arance?
- Simbolo di abbondanza: L’arancia, frutto esotico e costoso all’epoca, era simbolo di ricchezza e abbondanza.
- Facilità di reperimento: Con il passare del tempo, l’arancia divenne un frutto più facilmente reperibile nel periodo dell’anno che coincide con il carnevale e quindi più adatto a essere lanciato in grandi quantità.
Cosa rappresenta oggi la Battaglia delle Arance?
Oggi, la battaglia è un evento che va oltre il suo significato originario. È una festa popolare che unisce storia, tradizione e divertimento. Rappresenta:
- Un’eredità storica: Un legame con il passato e con le radici della comunità.
- Un simbolo di libertà: La ribellione simbolica contro il potere, pur in un contesto gioioso e non violento.
- Un momento di aggregazione: Un’occasione per le persone di incontrarsi, divertirsi e rafforzare il senso di comunità.
In conclusione, l’origine della Battaglia delle Arance è un mistero affascinante che continua a stimolare la curiosità e l’immaginazione. Quel che è certo è che questa tradizione, tramandata di generazione in generazione, rappresenta un patrimonio culturale inestimabile ma soprattutto è l’evento partecipato unico al mondo.
Cosa offre lo Storico Carnevale di Ivrea oltre alla battaglia delle arance?
Il Carnevale di Ivrea offre un ricco programma di eventi che coinvolgono tutta la città e ne valorizzano la storia e le tradizioni. Ecco un approfondimento:
Eventi principali:
- Marcia dei Pifferi e Tamburi: Apre il Carnevale con un corteo musicale che percorre le vie della città, creando un’atmosfera festosa e coinvolgente.
- Investitura del Generale: Una cerimonia solenne che sancisce l’inizio ufficiale del Carnevale il 6 Gennaio di ogni anno e introduce la figura del Generale, ispirato dal potere napoleonico in transito nell’Italia del Nord.
- Corteo storico: Un’affascinante sfilata in costume che rievoca l’epoca medievale e i personaggi storici legati alla leggenda del Carnevale.
- Abbà: Dieci bambini, vestiti con abiti rinascimentali, rappresentano i priori delle cinque parrocchie di Ivrea.
- Veglione: Serate danzanti e feste che animano le notti del Carnevale, con musica e balli tradizionali.
- Mercati: Mercatini artigianali e enogastronomici dove poter acquistare prodotti locali e assaggiare le specialità della zona.
- Mostre: Mostre tematiche legate alla storia del Carnevale e alla cultura locale.
Cosa rende unico il Carnevale di Ivrea:
- La partecipazione popolare: Il Carnevale è un evento fortemente sentito dalla comunità, dove tutti sono coinvolti attivamente, dai più piccoli ai più grandi.
- La rievocazione storica: La battaglia delle arance e il corteo storico rievocano un passato glorioso e le lotte per la libertà.
- La tradizione: Il Carnevale di Ivrea è una tradizione secolare che si tramanda di generazione in generazione, mantenendo vive le usanze e i riti antichi.
- L’atmosfera festosa: L’allegria, la musica e i colori creano un’atmosfera unica e coinvolgente.
Perché partecipare:
- Vivere una tradizione unica: Immergersi in una delle più antiche e spettacolari manifestazioni carnevalesche d’Italia.
- Scoprire la storia: Approfondire la conoscenza della storia di Ivrea e delle sue tradizioni.
- Divertirsi in compagnia: Partecipare a eventi e feste insieme ad altre persone.
- Assaggiare le specialità locali: Scoprire i sapori della cucina piemontese.
Consigli per godersi al meglio il Carnevale:
- Informati sul programma: Consulta il sito ufficiale del Carnevale per conoscere gli orari e i luoghi degli eventi.
- Prenota in anticipo: Se vuoi soggiornare a Ivrea, prenota l’alloggio con anticipo, soprattutto nei giorni più affollati.
- Vestiti a strati: Il clima può essere variabile.
In conclusione, il Carnevale di Ivrea è molto più di una semplice battaglia. È un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi e ti permette di immergerti in una tradizione secolare.
Cosa simboleggia il berretto frigio?
Il berretto frigio, indossato da tutti i popolani del Carnevale di Ivrea, che non prendono parte attivamente alla battaglia delle arance, riveste un significato simbolico profondo.
Simboli principali:
- Libertà: Questo è il significato più immediato e universalmente riconosciuto. Il berretto frigio, fin dall’antica Roma, è stato associato alla liberazione degli schiavi. Durante la Rivoluzione Francese, divenne un simbolo della libertà e dell’uguaglianza, indossato dai rivoluzionari come segno di ribellione contro il potere oppressivo.
- Rivoluzione: Legato al concetto di libertà, il berretto frigio rappresenta anche la rivolta contro l’autorità costituita. Nel caso specifico di Ivrea, si collega alla leggenda che vuole la battaglia delle arance come una ribellione popolare contro un tiranno dispotico.
- Identità: Indossando il berretto frigio, ogni partecipante si identifica con la comunità e le sue tradizioni, diventando parte integrante di un evento storico e culturale.
- Partecipazione: Anche chi non combatte attivamente, indossando il berretto frigio dimostra la propria partecipazione alla festa, sottolineando l’importanza della comunità e della condivisione.
Perchè i carri da getto sono trainati da cavalli e gran parte dei personaggi storici sfila a cavallo per le vie di Ivrea?
I carri da getto e la tradizione equestre di Ivrea
La presenza dei cavalli per il traino dei carri da getto del Carnevale di Ivrea è un elemento fondamentale che affonda le sue radici in una storia antica e complessa.
- Tradizione storica: L’utilizzo dei cavalli nel Carnevale di Ivrea è una pratica antichissima, risalente a quando questi animali erano il principale mezzo di trasporto. Nel contesto del Carnevale, questa usanza è stata tramandata nei secoli, diventando un elemento distintivo e caratteristico della manifestazione.
- Simbolismo: Il cavallo, fin dall’antichità, è stato associato a concetti come forza, libertà e nobiltà. Nel Carnevale di Ivrea, rappresenta la potenza e la vitalità del popolo, pronto a sfidare ogni avversità.
- Spettacolarità: I cavalli, con la loro dinamismo, agghindati da preziosi finimenti in cuoio e pennacchi variopinti, contribuiscono a rendere la sfilata dei carri ancora più spettacolare e coinvolgente.
Ivrea ha sempre avuto un legame profondo con il mondo equestre. Questa tradizione è legata a diversi fattori:
- Mezzo di trasporto: Prima dell’avvento dei mezzi motorizzati, il cavallo era il principale mezzo di trasporto per persone e merci.
- Militare: La città ha avuto un passato militare, e il cavallo è sempre stato un elemento fondamentale dell’equipaggiamento dei soldati.
L’origine del nome Ivrea e dei suoi abitanti
L’origine del nome Ivrea e dei suoi abitanti, gli Eporediesi, ha origini pre impero romano:
- Derivazione celtica: Secondo alcune ipotesi, il nome deriverebbe da una radice celtica e potrebbe significare “luogo elevato” o “altura”, in riferimento alla posizione geografica della città.
- Derivazione romana: Altre teorie fanno risalire il nome a una radice latina, forse collegata al termine “Hyppo”, che in latino significa “cavallo” seguito da “regia” ovvero città dei cavalli; in quanto all’epoca Ivrea era un avamposto e stazione di cambio cavalli per le campagne militari in gallia (attuale Francia). Con il passare del tempo il nome si è traformato in Epo-regia e poi Eporedia, da qui il nome degli abitanti, e solo nel periodo illuminista la città ha preso il nome attuale di Ivrea.
In conclusione, la presenza dei cavalli nel Carnevale di Ivrea è un elemento che lega indissolubilmente la manifestazione alla storia e alla cultura della città.
Gli animali sono tutelati all’inverosimile, tanto che si narra di cavallanti più attenti e innamorati dei propri cavalli che dei familiari.
L’utilizzo di questi animali, insieme alla tradizione equestre profondamente radicata nella comunità, contribuisce a rendere il Carnevale di Ivrea un evento unico e affascinante.
Quali sono i piatti e le bevande tipiche che si gustano durante il Carnevale?
Il Carnevale di Ivrea, oltre alle sue tradizioni storiche e un po’ folli, è anche un’occasione per gustare i sapori autentici della cucina piemontese. Ecco alcuni dei piatti e delle bevande tipiche che caratterizzano la tradizione enogastronomica locale:
Piatti Tipici:
- Fagiolata: Un piatto sostanzioso e tradizionale, preparato con fagioli, cotiche di maiale, salamelle e spezie. Viene consumato durante le “fagiolate” organizzate nei rioni della città, un momento di convivialità e condivisione.
- Polenta e merluzzo: Un classico della cucina piemontese, perfetto per riscaldarsi durante le giornate fredde del Carnevale. La polenta, morbida e cremosa, viene accompagnata da bocconcini di merluzzo e cipolle.
- Bugie: Crespele secche molto zuccherate.
- Friciò: Dolcetti tipici del Carnevale piemontese, simili alle castagnole ma ripieni di uvetta.
Bevande:
- Vino: Il vino rosso locale, prodotto da vitigni di nebbiolo, è un compagno ideale per i piatti tipici del Carnevale.
- Birra: La birra artigianale è sempre più apprezzata e si trova facilmente nei locali di Ivrea durante i giorni di festa.
- Vin brulé: Una bevanda calda e speziata, perfetta per riscaldarsi durante le fredde giornate invernali.
- Grappa: Un digestivo tipico del Piemonte, ideale per concludere in bellezza un pasto abbondante e per darsi la carica in battaglia.
Perché questi piatti?
La scelta di questi piatti non è casuale. Sono cibi semplici e genuini, preparati con ingredienti locali e secondo ricette tramandate da generazioni. Rappresentano un legame profondo con la terra e le tradizioni culinarie del territorio.
Dove assaggiarli:
- Ristoranti e trattorie: Durante il Carnevale, molti ristoranti di Ivrea propongono menu a tema, con i piatti tipici della tradizione.
- Fagiolate: Sono organizzate diverse fagiolate nei rioni della città, un’occasione per gustare questo piatto in compagnia.
- Stand eno-gastronomici delle squadre di aranceri: Durante le manifestazioni carnevalesche, sono presenti numerosi stand gastronomici dove è possibile assaggiare le specialità locali.